Biscottificio Santa Fortunata, dove nascono i sussameli

Articolo di Vassily Sortino

Quando dedichi il nome del tuo biscottificio alla patrona del tuo paese Santa Fortunata, a Baucina, è già un forte impegno. Se poi sei l’unico panificio a fare i biscotti tipici del tuo paese, diventati famosi in tutto il mondo: le Colombine e i Sussameli, quell’impegno diventa davvero una scelta di vita. 

È quello che accade quotidianamente al biscottificio e panificio Santa Fortunata, che a Baucina è una istituzione del biscotto e che è tappa forzata per chi vuole conoscere i sapori di una volta andati perduti. 

Gusti veri e originali, basati intorno ai biscotti artigianali che qui vengono prodotti. Anzitutto quelli classici da latte, per passare ai Savoiardi siciliani, che a differenza di quelli classici piemontesi, stretti e lunghi, si caratterizzano per la forma e per la consistenza del Pan di Spagna all'interno e per essere un po’ più croccanti all'esterno. 

Poi ci sono le Colombine, biscotto di pasta frolla con ripieno di pasta di mandorle, ricoperto da una glassa di zucchero e albume, arricchito con pistacchio. Tipico della tradizione Baucinese delle feste pasquali. 

I Reginella, ovvero i biscotti fatti con la pastafrolla e totalmente ricoperti col cimino. E poi ci sono loro, i famosi Sussameli, che da Santa Fortunata sono il top di gamma e sono ricercati da tutti quelli che da qui passano. 

In questo caso parliamo di biscotti realizzati interamente da mandorla siciliana tostata e spezzata, con aggiunta di zucchero e granella di pistacchio.

Ma chi era Santa Fortunata, venerata a Baucina? Era una giovane fanciulla, catturata dalle milizie romane perché convertita al cristianesimo. La piccola Fortunata veniva martirizzata a Roma, dopo aver affrontato molti dei supplizi dei suoi boia. Successivamente il suo corpo e una garzetta imbevuta nel suo sangue venivano ricomposti nelle catacombe di Santa Ciriaca in Roma. Qui rimase, presumibilmente, fino al 29 Gennaio 1790 quando il vescovo Francesco Saverio Cristiani, assistente al Soglio Pontificio, inviava, collocate in una cassetta lignea, le sacre reliquie a Baucina. Il primo miracolo per intercessione di Santa Fortunata avvenne il 14 febbraio 1790 durante la solenne processione di arrivo del sacro corpo di Santa Fortunata a Baucina, a beneficiarne fu il baucinese mastro Nicasio Zingari di anni 90. Dal 1870 Santa Fortunata è la Santa che protegge Baucina.

Maria Paola Realmuto, lei rappresenta la seconda generazione di questo posto, quando nasce il biscottificio Santa Fortunata?

«La prima forma è nata negli anni Settanta, fondata dai miei genitori nel centro storico del paese. Originariamente eravamo un semplice panificio. Col tempo abbiamo avuto bisogno di spazi, perché ci siamo specializzati nel fare biscotti, in particolare quelli tipici di Baucina come le Colombine, oppure i Sussameli. 

Così ci siamo trasferiti nell’attuale sede in via Giulio Cesare. Qui abbiamo potuto ulteriormente specializzarci come biscottificio e dedicarci alle nostre ricette che incentrate biscotti creati con le mandorle zuccherate e spezzate. Queste mandorle le raccogliamo direttamente dai produttori di Baucina, in modo da sviluppare e promuovere l’economia locale». 

Quanti e che tipi di biscotti fate?

Biscotti biscottificio Santa Fortunata

«Ci sono le Colombine, che sono i biscotti tipici che si fanno per le feste di Natale e anche per la Pasqua. È un biscotto di pasta frolla all'esterno con ripieno di mandorla. Questi si trovano solamente nel nostro territorio e sono biscotti di mandorla tostata e spezzata e con zucchero all'esterno, Si caratterizzano per la loro glassa di zucchero bianca che fa avere loro il colore bianco delle colombe. 

Altro prodotto tipico sono i biscotti all’uovo, che normalmente sarebbero chiamati Savoiardi, avendo una ricetta molto simile. È il biscotto che le nonne facevano al forno per la merenda dei bambini o per le feste, ma anche un biscotto che si mangiava durante i matrimoni come simbolo di fertilità».

E poi ci sono i famosi Sussameli, che si fanno solo in questo territorio e che voi avete reso simbolo di Baucina nel mondo. Come si fanno?

«Lavorandoci sin dalle 5 del mattino ogni giorno. Perché è un biscotto dalla lunga preparazione e che richiede vari step da seguire. Si comincia con la tostatura della mandorla, la spezzatura e poi vengono lavorati con lo zucchero e farina. Si creano poi i biscotti con le formine e il tutto va infornato. Diciamo che incominciando a lavorarci sopra la mattina e sono pronti il primo pomeriggio. Possiamo definirli quindi dei buonissimi biscotti a lunga lavorazione».

Quali sono gli obiettivi futuri del biscottificio di Baucina più famoso nel mondo?

«Allargarci al mercato nazionale e internazionale con i nostri biscotti. E raggiungere magari gli Stati Uniti. La vuole sapere una storia divertente? Molti abitanti di Baucina che sono andati via da qui, quando tornano per le vacanze o a trovare i loro parenti, passando da qui per comprare questi biscotti unici che negli Usa non si trovano e non hanno sicuramente questo sapore genuino. 

Ecco, noi vogliamo fare in modo di potere vendere tutto l’anno all’abitante di Baucina emigrato i nostri biscotti. E magari può farli conoscere ad altri. Perché la bontà alimentare è un vero passaporto internazionale del made in Baucina».

Come l’idea di un biscotto può fare vera economia nel suo piccolo. Questo hanno scoperto da qualche anno i responsabili del biscottificio Santa Fortunata, che hanno fatto del mangiare bene un obiettivo. Vincendo nel tempo contro tutto e tutti, aiutati, a volte è bello pensarlo, dalla mano della Santa di Baucina.

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Biscottificio Santa Fortunata, dove nascono i sussameli
Vassily Sortino 7 luglio 2025
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