Nel cuore dei Campi Flegrei, terra di mito e di vigne, sorge l’azienda Carputo Vini. Da tre decenni si occupa della secolare arte della vinificazione.
Quest’anno, però, si è distinta nel panorama campano per aver sperimentato il cantinamento subacqueo, ovvero l’affinamento del vino in fondo al mare. Non si tratta di una brillante strategia di marketing, ma di una metodologia valida che già era nota agli antichi Romani.
Invecchiare il vino nei fondali marini è una tecnica che risulta vincente grazie alla combinazione perfetta di una serie di fattori quali la temperatura costante, l’assenza di penetrazione della luce e la pressione costante verso l’interno.
Questo ambizioso progetto era già stato pensato per festeggiare i 25 anni dell’azienda, ma causa Covid i festeggiamenti e quindi il cantinamento sono stati posticipati per un lustro.
Abbiamo incontrato Milena, proprietaria insieme a suo padre e ai suoi fratelli delle Cantine Carputo a Quarto, per farci raccontare la storia della sua azienda vinicola e saperne di più del cantinamento subacqueo. Con grande spirito di accoglienza e un bel sorriso, ci ha accompagnati in un tour della cantina prima di dedicarsi all’intervista.
Ciao Milena, parlaci di come è nata l’azienda, della sua storia e delle sue origini.
Sono Milena Carputo dell’azienda Carputo Vini, un’azienda nata nel 1995 da un’idea di mio padre Francesco che quasi per caso ha deciso di iniziare questa nuova avventura con il supporto di un suo caro amico, l’enologo Amodio Pesce.
Raccontaci della tua famiglia, la Famiglia Carputo e dei diversi ruoli che avete in azienda.
Carputo Vini non è solo la storia di un’azienda vitivinicola, ma anche la storia di una famiglia: la famiglia Carputo.
Oggi nella gestione delle varie attività mio padre Francesco si avvale dell’aiuto prezioso di noi figli, ben 6 eredi (5 femmine e 1 maschio) ognuno dei quali ha un ruolo ben preciso: nello specifico io e mia sorella Maria ci occupiamo dell'amministrazione, Valentina del marketing e della comunicazione e mio fratello Raffaele della produzione. Tutti abbiamo ruoli e compiti diversi, ma è sulla nostra perfetta sinergia che si fonda l’azienda.
Quali sono i vini di punta delle Cantine Carputo?

Produciamo i vini della tradizione flegrea ovvero la Falanghina e il Piedirosso. Il primo è un vino bianco perfetto per accompagnare la pizza e i formaggi. Il secondo è un rosso carico e si sposa magnificamente con le carni rosse.
La nostra mission, attraverso un rigido e severo controllo della produzione, è quella di realizzare vini di qualità che siano espressione della nostra amata terra: i Campi Flegrei. Si tratta di una storia di amore viscerale. Le nostre vigne ci ammaliano e quella stessa bellezza la ritroviamo nelle nostre bottiglie.
Quest’anno in occasione dei 30 anni dell’azienda, avete deciso di sperimentare il cantinamento subacqueo e l’affinamento in mare al largo del Castel dell’Ovo. Raccontaci di più sui vini protagonisti di questa avventura.
Quest’anno l’azienda Carputo Vini festeggia i primi 30 anni di attività. Per celebrare in grande stile il trentennale, lo scorso ottobre abbiamo sperimentato il cantinamento subacqueo.
Abbiamo immerso nelle acque del Golfo di Napoli, più precisamente in una cantina sommersa al largo del Castel dell’Ovo, due referenze per avviare l’affinamento in mare per 12 mesi. Le acque del mare di Napoli culleranno le bottiglie per un anno fino al prossimo autunno.
Nello specifico si tratta di due etichette: uno spumante Metodo Classico Millesimato 2021 100% Falanghina e un Campania Rosso IGP 2020. Il primo alla vista è pallido e brillante, al naso mostra sentori di mela verde e note floreali. Il secondo è un rosso denso dal colore penetrante e al naso mostra note di cacao, frutta nera e spezie miste. Sono state immerse in mare ben 2000 bottiglie per ognuna delle due tipologie. Non si tratta di etichette già presenti in azienda, ma di due nuovissime referenze appositamente concepite per l’anniversario e per il cantinamento subacqueo.
Lo spumante è una tipologia tipicamente usata per l’affinamento in mare, mentre il rosso è una scelta ardita fatta dalla famiglia Carputo per sottolineare il concetto di dualità: il fuoco dei Campi Flegrei, i “campi ardenti”, la loro terra di provenienza, e l’acqua del mare del Golfo di Napoli. Proprio questa idea della dualità, tanto amata dall’azienda, ritorna costantemente e si nota anche nel logo di Carputo Vini, un sole e una luna volti a simboleggiare il maschile e il femminile e quindi le due anime della famiglia.
I vini scelti per l’affinamento in mare sono stati degustati prima dell’immersione così da capire anche le differenti note che avranno dopo un anno di cantinamento subacqueo. Per quanto riguarda le etichette di queste due referenze saranno svelate solo nell’autunno del 2025.
Uno sguardo al futuro dell’azienda.
In futuro mi auguro di far conoscere la nostra cantina flegrea anche a livello nazionale e internazionale e di promuovere il nostro territorio e le sue meraviglie, non solo quelle enogastronomiche, ma anche quelle di carattere storico-archeologico e paesaggistico.
Noi amiamo profondamente e appassionatamente la nostra terra, i Campi Flegrei, alla quale siamo eternamente affezionati non solo la Collina di Viticella dove sorge la nostra azienda a Quarto. Ogni angolo dei Campi Flegrei ha tanto da raccontare e segreti ancora da svelare. Noi ci crediamo fortemente in una rinascita del nostro territorio a livello turistico. Siamo certi che nel prossimo futuro questo desiderio non sarà più un sogno, ma realtà.
Dopo aver raccontato questa bella storia di vino e innovazione firmata Cantine Carputo, non ci resta che salutarvi e invitarvi a visitare in provincia di Napoli i meravigliosi Campi Flegrei, una terra di mito e di archeologia, ma anche di vigneti e vini unici da degustare. E non dimenticate il prossimo autunno di partecipare ai festeggiamenti per i 30 anni dell’azienda in occasione dei quali saranno recuperate dalle acque dei fondali del Golfo di Napoli le due referenze immerse per l’affinamento subacqueo l’anno prima, nell’autunno del 2024. Un brindisi alla famiglia Carputo e ai Campi Flegrei! Cin Cin!