Non solo una cantina. Ma un pezzo di storia dentro la vita di una cittadina. Perché è nel cuore di Partinico, in provincia di Palermo, che si trova l’azienda Coppola 1971, progetto di spumanti siciliani, ideato da Ilenia e Francesco Coppola, due cugini che rappresentano la terza generazione di una famiglia che vive di vino da più di 50 anni. La voglia di unire tradizione e modernità, li ha spinti a ideare qualcosa di unico nel panorama siciliano: un'azienda che produce esclusivamente bollicine da uve autoctone, l’unica azienda dell’isola a portare avanti un progetto di soli spumanti.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Ilenia Coppola, quando è nata questa azienda e come si è sviluppata negli anni?
«Il progetto Coppola 1971 nasce negli anni Settanta. Siamo un’azienda ormai storica nel settore vitivinicolo. Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, io e mio cugino Francesco abbiamo deciso di improntare quest’azienda con un progetto alternativo rispetto a quello tipico siciliano. Ci focalizziamo quindi sulle bollicine da uve autoctone siciliane. Un progetto improntato quindi sul made in Sicily e sulla sicilianità, in una nuova veste»
Quale è la vostra specializzazione nel campo del vino?
«Nella produzione di vini-spumante. Nello specifico, oltre che lavorare con le nostre uve, perché abbiamo un’azienda agricola ad Alcamo, ci occupiamo anche di lavori per conto terzi. Quindi lavoriamo e spumantizziamo anche per altre aziende che si servono dei nostri servizi».
Quali sono i vostri prodotti più richiesti?
«Tre in particolare. La nostra punta di diamante è “71”, che prende il nome dall’anno di fondazione dell’azienda. È creato col metodo Charmat, un procedimento atto a produrre vino spumante mediante la rifermentazione in un grande recipiente chiuso chiamato autoclave. In questo caso è uno Charmat lungo, perché sta fermo sei mesi sui lieviti. È un doc biologico. Un altro prodotto interessante è “185 blanc de noir”, fatto con uve perricone, che è una bacca nera, ma che vignifichiamo in bianco. Questo prodotto fa 90 giorni di fermentazione. Il terzo prodotto è il nostro nero d’Avola “Nero 21”. Anche questo sta sei mesi sui lieviti, ma fa parte di una linea rosé. Raccogliamo le uve e grazie a un passaggio con le bucce prende questo colore».
Quando iniziate a lavorare?
«Iniziamo alle 8 del mattino. Abbiamo due dipendenti che si occupano della produzione: spumantizzazione, lavorazione del prodotto e imbottigliamento. Poi abbiamo un ufficio con due dipendenti che si occupo della parte amministrativa. Io mi occupo della parte commerciale. Propongo il prodotto, lo promuovo e mi occupo di degustazioni. Noi lavoriamo solo con il settore HoReCa, quindi hotel, ristoranti e bar. Non facciamo grande distribuzione per una scelta commerciale nostra. Questo è il nostro business principale».
Quali sono i vostri obiettivi futuri?
«L’enoturismo, che ormai caratterizza tutto il mondo vinicolo. Speriamo quanto prima di portarlo nei nostri vigneti di Alcamo. Poi vogliamo fare conoscere il vino siciliano nel mondo e spero quanto prima di aprire l’azienda a questo mercato».
E in una terra come la Sicilia, dove le aziende del vino sono tantissime, Ilenia ha saputo distinguersi, perché come dice lei: «Non è semplice, ma è bello. Sono cresciuta in questo settore e so come farmi spazio. Dobbiamo imparare a darci importanza nel mondo».
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