Frantoio del cavaliere, dove l’olio è puro

Articolo di Vassily Sortino

Una storia lunga quindici, ma che pone le sue radici in un passato ancora più lontano. Questa è la vita artigianale che ha caratterizzato fino a oggi il Frantoio del cavaliere a Bagheria, a pochi passi dalla stazione. Qui le olive delle terre circostanti vengono portate e molite per farne olio entro 12 ore dalla raccolta. Per il resto basta del pane e un po’ di “oro verde” per fare festa tra la gente, che in questo posto ha un riferimento per spedire l’olio in tutto il mondo e a un prezzo ancora ragionevole.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Pasquale Sciortino, quando nasce il Frantoio del cavaliere?

«In questa versione attuale 15 anni fa. In realtà questa è una realtà storica, dove mio padre produceva olio a livelli industriali. Poi sono subentrato io con una visione più artigianale. Noi siamo l’unico frantoio della provincia di Palermo che fa l’estrazione dell’olio a freddo, con la temperatura bassa e senza produrre acqua di vegetazione dall’oliva, estraendone puramente l’olio».



Quante linee di olio producete?

«Olio fatto con l’oliva Biancolilla della nostra zona, ma anche con la Nocellara».

Quale è il preferito dai clienti?

«Sicuramente il Biancolilla. Le olive vanno raccolte, molite con l’estrazione a freddo, filtrate e imbottigliate in mezza giornata. Le nostre città di riferimento per la vendita sono Milano e Bologna».

Nei periodi della molitura, come si svolge la sua giornata di lavoro?

«Ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette. Iniziamo a spremere olive alle 6,30 del mattino e finiamo all’una e mezza del mattino. Seguono due ore di lavoro per igienizzare le macchine e praticamente poche ore dopo siamo di nuovo qui. Da metà settembre a metà dicembre praticamente non dormiamo e a volte ci dimentichiamo di mangiare, ma è il prezzo da pagare per le attività stagionali».



Come vede il futuro dell’azienda?

«Voglio restaurarla e portare nuovi strumenti di molitura. Vogliamo poi vendere il nostro prodotto ai mercati esteri, dove c’è una clientela più preparata di quella locale nel comprare e gustare un prodotto di qualità al 100 per cento».

Sono le sette del mattino e davanti al frantoio sono già presenti due lunghe file di clienti. Da un lato i contadini che vogliono spremere le oro olive, dall’altro i clienti che l’olio lo vogliono acquistare. In quest’ultimo caso prevalgono le mamme e le nonne, che vogliono spedire ai figli e ai nipoti che studiano e lavorano fuori dalla Sicilia quello che sui social è noto come “pacco da giù”. E naturalmente si comincia dall’olio. A 12 euro al litro. Sacrifici che si fanno per i familiari.



 


 








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Articolo di Vassily Sortino