A Lecce, nel cuore del Salento, sorge La Fenice Miele, azienda specializzata in apicoltura, leader nel settore in ambito nazionale e internazionale. Emanuele Spedicato, uno dei dipendenti storici dell'azienda, ci ha aperto le porte del suo mondo, raccontandoci la storia de La Fenice, i segreti delle api, la magia del lavoro di apicoltore.
Ciò che ne è emerso è il forte legame con la natura, lo stesso che ha portato i due fondatori, Luca Consigli e Roberto Ventura, milanesi doc, ad approdare in Salento e costruire, dal basso, un vero impero dedicato all'allevamento e alla commercializzazione di api vive, in Italia ed all'estero, ed alla produzione di miele.
Dagli apiari presenti nell’allevamento de La Fenice, passando alle fasi di produzione dello speciale Millefiori classico del Salento, Emanuele ha raccontato con tutta la passione possibile il suo approdo in azienda, rivelandoci i retroscena dell’affascinante - seppur faticoso - lavoro di apicoltore e facendoci avvicinare al mondo straordinario delle api, in un susseguirsi di aneddoti e curiosità.
La Fenice Miele si trova alle porte di Lecce, esattamente sulla strada provinciale Lecce-Novoli, immersa nella campagna salentina.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Salve Emanuele e grazie per l'accoglienza. Ci puoi raccontare come nasce la tua attività? Qual è la storia dell'azienda La Fenice Miele?
Intanto grazie a voi per l'opportunità che ci state dando, alla nostra ed a tutte le altre aziende del made in Italy alle quali date voce. La nostra storia è in realtà un po' atipica. Nasce nel 2011 ufficialmente come azienda quando Luca Consigli e Roberto Ventura, due carissimi amici, compiono un percorso inverso: da Milano decidono di trasferirsi al Sud, nel Salento (Roberto ha la moglie salentina), lavorano presso un apicoltore salentino, imparano il mestiere e decidono di avviare un'azienda apistica. Entrambi amanti della natura, sposano appieno la causa, sposano il territorio e decidono di partire. Quindi nel corso degli anni, partendo in piccolo, sono riusciti poi a creare un'azienda che ad oggi è leader in Europa per la produzione di pacchi d'api, regine e miele.
Come è nata la passione per le api? Ci racconti un po' la tua esperienza di apicoltore?
La mia passione nasce da amante della natura, così come credo un po' tutte le persone che lavorano in apicoltura. Il nostro è un vincolo imprescindibile all'amore della natura. Io penso che fare questo lavoro - che è un lavoro duro perché si lavora in campagna, siamo assoggettati alle avversità del tempo -, se non ami la natura, gli animali, il contatto estremo con questi elementi, difficilmente riesci a farlo. La mia passione è nata in realtà da hobbista. Io ho conosciuto Roberto che mi ha trasmesso questa passione. Ho iniziato in piccolo con sei-sette arnie, ci "giocavo" un po' fino a quando poi Roberto non mi ha detto 'Dai, smettila di giocare, vieni a lavorare sul serio, fai l'apicoltore, impara davvero un mestiere'. Così sono venuto a lavorare presso La Fenice Miele. Dunque, una storia un po' improvvisata: mi sono trovato catapultato in tutt'altro mestiere, perché io facevo altro e da hobbista sono diventato un apicoltore de La Fenice.
Quanti apiari sono presenti nel vostro allevamento?
Ad oggi abbiamo circa una quarantina di apiari disseminati un po' in tutto il Salento. Alcuni sono dislocati in aree parco regionali, come Punta Prosciutto, Torre Guaceto al quale siamo più legati. Quindi dal Sud Salento fino a salire nel basso brindisino e basso tarantino.
Ci racconti quali sono le tecniche di produzione del miele e la specialità principale da voi prodotta?
In realtà il processo di estrazione del miele è molto elementare, perché non si fa altro che - a differenza dei luoghi comuni come produzione a estrazione industriale - rimuovere i melari a giugno. Questi vengono portati in sala smielatura e tramite una centrifuga viene estratto il miele a freddo. Il miele viene poi fatto decantare, viene trasferito in dei contenitori che servono a far maturare il miele che viene decantato e si separa da tutte le impurità per 40-50 giorni. Dopo viene invasettato.
Naturalmente nel Salento non abbiamo varietà di miele particolari se non il Millefiori. Quando siamo fortunati riusciamo a fare un monofloreale di cardo e un poco di Macchia Mediterranea. Soprattutto la zona di Torre Guaceto ha una vocazione alla produzione del miele di Macchia, così come la melata, però prettamente il miele che ci appartiene è il Millefiori classico del Salento.
Quanto il territorio del Salento incide sulla qualità del miele prodotto?
Sicuramente da questo punto di vista il Salento è una terra baciata dalla fortuna, baciata dal sole. Il clima ci accompagna tantissimo. Certamente anche la produzione di miele è dovuta al clima che abbiamo, dal momento che noi, in realtà, in produzione mellifera andiamo già da marzo, quando iniziano le prime fioriture, fino a fine giugno, quando abbiamo delle fioriture estive tipiche del nostro territorio come il timo, il rosmarino. Quindi ad eccezione di annate veramente particolari - quale è stata questa passata - le fioriture sono relativamente abbondanti, da marzo a giugno e tutto ciò è dovuto al clima temperato del Salento.
La vostra è un'azienda leader nel settore: ha ancora un progetto speciale che vorrebbe realizzare?
Sì, un progetto molto bello e carino sul quale stiamo lavorando da un paio d'anni in realtà, è la socializzazione dell'azienda. I dipendenti storici hanno come progetto quello di entrare in società. Capisco bene che sia un progetto utopistico ma Roberto, Luca e Giacomo (Acerbi, tra gli altri fondatori, ndr) sono delle persone un po' "visionarie", credono tantissimo in questo progetto e dal punto di vista mio personale, non posso che esserne contento.
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