L’uomo che dal cuoio ricava le cose. Anzi, qualsiasi cosa. Questo è Angelo Cincotta, proprietario di Matafiri, bottega artigianale in via Paternostro a Palermo, da dove si può letteralmente vedere scorrere la vita di una città. Dalla sua postazione di produzione, infatti, Angelo riesce a osservare, tra un lavoro e l’altro, dalla immensa vetrina affacciata sulla strada, il quadro di una Palermo dove alto e basso della società si toccano, dando vita spesso a piccoli show che rendono le sue opere anche il risultato di quell’energia sana che si viene a formare intorno.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Angelo Cincotta, perché nasce Matafiri?
«Con una passione per il cuoio e per la pelle. Ho cominciato costruendo maschere in cuoio per i teatri di Bologna. Così, piano piano, ho approcciato la lavorazione artistica e poi ho cominciato a creare oggettistica di pelletteria, dando sempre un taglio artistico alle mie creazioni».
Che oggetti produce qui?
«Cinte, borse, agende, portafogli, ma anche agende decorate e personalizzate. Poi creo anche, per chi chiede, oggetti particolari, quindi su richiesta del committente».
Quale è il prodotto da lei creato di cui va più orgoglioso?
«Vado fiero per la sovraincisione su una copertina di cuoio della trama del ficodindia. Per me è importante parlare del ficodindia senza luoghi comuni sulla Sicilia. È una lavorazione molto apprezzata. A volte con questa tecnica faccio anche delle borsette».
Come si arriva, partendo da zero, al prodotto finito?
«Nella creazione di un oggetto, bisogna immaginare quello che si vuole ottenere. Bisogna così disegnare la forma e le varie componenti. Se crei uno zaino, per esempio, bisogna sapere prima dove saranno le cuciture e le tasche e quali saranno i processi. Dopo che si fanno il taglio e le rifiniture, si possono fare le cuciture rivoltando il pezzo dall’interno. L’obiettivo è creare un prodotto artigianale, rifinito e resistente».
Che progetti futuri ha per Matafiri?
«Immagino di riuscire ad andare sui binari della pelletteria classica, con cinte portafogli e borse, ma anche quello artistico, che mi permette di costruire la mia identità come artigiano. Il tutto sempre avendo presente su ogni linea la qualità. Un materiale di qualità che sia garanzia di un oggetto bello, che duri e fatto in un certo modo».
È ora di riprendere a lavorare. Angelo si rimette a sedere sulla sua macchina per cucire il legno. Deve creare i suoi oggetti per i mercati delle feste natalizie. Lo vedi già dai suoi occhi che sta pensando di creare qualcosa di speciale. Rigorosamente in cuoio.
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