E' il 1978 quando un giovanissimo Fernando Natale iniziava a muovere i primi passi nel mondo della pasticceria, realizzando il suo piccolo laboratorio a San Cesario. Da allora, migliaia di dolci sono passati dalle sue mani. Piccole opere d'arte nate dalla tradizione pasticcera salentina ma ispirate all'alta produzione dolciaria, nazionale e non.
Natale Pasticceria sorge nel 1999 nel cuore di Lecce, in via Trinchese, a due passi dalla centrale Piazza Sant'Oronzo. Da allora, il maestro pasticcere non ha mai smesso di sorprendere i palati di leccesi e non, con le sue creazioni dolciarie e l'irresistibile gelato dai gusti tipici dei dolci classici salentini.
Gli studi, l'attenta scelta degli ingredienti, la realizzazione di una torta-omaggio alla città di Lecce sono solo alcune delle chicche che Fernando Natale, aprendo le porte della sua pasticceria con sede a Lecce, ha voluto raccontarci, lasciando rivivere la storia, i sapori ed i sogni di chi ha fatto della pasticceria il suo mondo.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Signor Fernando Natale, grazie per l'ospitalità. Ci vuole raccontare la storia della sua pasticceria? Come nasce?
E' nata nel 1978. Mi sono reso conto che forse era necessario, malgrado avessi solo 20 anni, mettermi in proprio, però quegli errori che commettevo a quel tempo, essendo il titolare, erano troppo pesanti. Successivamente ho fatto un po' di perfezionamento in tutta Europa. Poi in Italia con la prima scuola privata e professionale, l'Etoile che oggi non c'è più e che è stata una grande risorsa per i pasticceri.
Ci può raccontare come avviene la scelta degli ingredienti usati nella sua produzione?
Inizialmente cercando la qualità a livello nazionale o internazionale. Non è difficile andare a cercare delle qualità. Talvolta è difficile il reperimento, ed è difficile collocare il prezzo di vendita. Noi siamo in una zona dell'Italia dove i prezzi non sono molto alti o perlomeno non lo erano assolutamente in passato. Oggi è totalmente diverso, è la qualità presente nel territorio, innanzitutto. Man mano che i risultati sul territorio non si trovano ci si allontana: si arriva ad avere un prodotto più o meno pugliese, il più vicino possibile. Poi ci sono alcuni prodotti che è impossibile trovare sul territorio come il cacao, alcuni tipi di farine, burro di alta qualità, ed in quel caso andiamo a prenderlo da qualsiasi posto dove c'è una qualità.
Nel 2001 lei ha creato una torta scelta per rappresentare la città di Lecce (in occasione di uno spettacolo al Paesiello che si è concluso con un dolce dedicato a Maria D’Enghien): ci va di raccontarci la sua realizzazione?
Erano i primi anni in cui avevamo questo negozio in via Trinchese a Lecce (che risale al 1999, ndr). Nel 2021, il sindaco - essendo una donna - organizzò l'"Itinerario rosa", una festa in cui inserì anche un dolce al fine di ricordare quell'evento e la città. In quell'occasione nacque questa torta dedicata ad una donna, Maria D’Enghien, una precorritrice nel far ingentilire la città. Secondo quanto si legge nei libri di storia, questa regina amava molto i giardini, di cui Lecce ne è ricca, solitamente ricchi di alberi di agrumi, tra limoni e arance. Lì mi è venuta l'idea di fare una torta agli agrumi, e tra gli ingredienti più buoni che la gente ha solitamente in casa c’era il limone. Tra gli altri ingredienti molto comuni, anche le mandorle fresche, macinate e frullate in un Pan di Spagna. Quindi ho abbinato questi due ingredienti. Non meno importante il discorso decorativo, poiché in quel periodo i palazzi venivano adornati, soprattutto all'esterno, con queste cornucopie dalle quali fuoriusciva la frutta, segno di benessere e fortuna. Io ho realizzato in zucchero soffiato questo corno con tanta frutta all'interno come decorazione, mentre il resto della decorazione intorno avveniva attraverso una sorta di grigliato. Ho immaginato un palazzo nobile della città e l'ho trasformato nella torta, quindi c'è dietro uno studio abbastanza lungo.
Il pasticciotto è il simbolo dolciario della tradizione salentina: lei ha compiuto un passo in avanti realizzando il gelato al gusto pasticciotto. Come le è venuta questa idea?
Il pasticciotto è troppo buono e non si poteva non fare un gelato. Tutti i prodotti più saporiti, buoni e interessanti sono trasformati in gelato. Io ho lavorato molto sul trasformare i dolci tipici del Salento in gelato: oltre al pasticciotto anche il mustazzolo e la D’Enghien. Si rifanno tutti a una tradizione dolciaria locale.
Ha un cavallo di battaglia? Qual è il prodotto di punta?
Io non ho cavalli di battaglia, non ho prodotti di punta. E' impossibile fare una scala.
Nel 2018 anche nella sua pasticceria di Lecce è arrivato il salato, con alcuni dei prodotti che lo hanno reso celebre a San Cesario, tra cui i fagottini e i tortelloni da lei ideati. L'azienda si rinnova e continua a stare al passo coi tempi e con i gusti del cliente: quali sono i progetti per il futuro?
I progetti in serbo sono, finchè sarà possibile, far conoscere il nostro territorio nel resto del mondo. Vedremo dove arriveremo. Ci piacerebbe. proprio perché il Salento e i salentini
meritano tutto questo. Noi in questo caso vogliamo essere più propositivi: vorremmo utopicamente che il Salento potesse non avere più bisogno del sostentamento degli altri e che fosse capace da solo a presentarsi e promuoversi, ma come successo per la pizzica, vorremmo che anche i nostri prodotti tipici venissero riconosciuti all'estero e valorizzati nella maniera giusta. Intendiamo lavorare i nostri prodotti qui nel Salento e spostarli il più possibile nel resto del mondo.
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