Oleificio bacchi, dove l’olio diventa moderno

Articolo di Vassily Sortino

Probabilmente l’opera lavorativa dedicata all’olio meglio strutturata in Sicilia. Basta trascorrere pochi minuti dentro l’immenso capannone e i macchinari ultramoderni di Oleificio Bacchi a Partinico per comprendere che il futuro dell’olio è qui. Il momento più bello per viverci dentro è in autunno, quando vengono qui portate le olive raccolte tra gli uliveti aziendali coltivati nel territorio di Borgetto.  Sono i numeri a parlare: tre linee di lavorazione delle olive, con una capacità di molitura di 10.000 chili di olive l’ora e una capacità di stoccaggio di olio di 200.000 chili. Numeri altissimi che fanno di questa azienda un diamante della Sicilia.

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Cristoforo Bacchi, quando nasce questo frantoio che trasforma le olive in olio?

«Esistiamo da tre generazioni. Dieci anni fa abbiamo investito su questo nuovo stabilimento, aumentando le potenzialità e le capacità. Oggi con questi impianti tecnologicamente avanzati possiamo fare una produzione di qualità e supportare le aziende agricole della zona che moliscono le loro olive nel nostro frantoio».



Quanti tipi di olio producete qui?

«Facciamo i monovarietali di Cerasola, Nocellara e Biancolilla. Poi c’è l’olio extravergine di oliva biologico e negli ultimi anni ci siamo occupati dell’olio Igp Sicilia, che è un olio certificato che permette di inserire il marchio “Sicilia” nella bottiglia, che è particolarmente apprezzato nei mercati esteri».

Quale è l’olio punto di riferimento aziendale?

«La Cerasuola, intenso e col retrogusto di amaro e piccante, tipico di questa area geografica. Piace al mercato estero per il suo gusto».

Come si svolge la sua giornata di lavoro?

«In frantoio inizia alle prime luci dell’alba, preparando e sistemando le macchine. Arrivano i coltivatori con le olive, che vengono pesate, e a questo punto parte il ciclo produttivo. La prima fase è il lavaggio e la defoliazione delle olive. Poi scatta la molitura. Inizialmente si ottiene una sorta di pasta di olive, formata da olio, acqua e sansa. Questa pasta poi passa in una macchina centrifuga che separa l’olio dall’acqua e dalla sansa. Tutto avviene così attraverso un processo fisico, senza l’uso di sostanze chimiche».



Quale sarà il futuro di un’azienda così avviata?

«Abbiamo fatto investimenti su macchinari tecnologicamente avanzati. Il nostro futuro appare grandioso, perché molte aziende agricole si stanno riconvertendo alle colture di ulivi. Prevediamo un aumento della produzione di olio in questo territorio e un miglioramento della qualità e delle tecniche di coltivazione».

Una grande regola vige in questo posto: le olive vanno molite entro 24 ore dalla raccolta. Solo così si potrà ottenere l’olio di qualità.



 


 








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