Un uomo che è nato nel mondo della pasta, non può fare altro che alla fine amarla e farla un esempio di vita, da trasmettere persino ai suoi clienti.
Ed è questa a oggi la positiva parabola di vita del mastro pastaio Antonino Buffa, imprenditore e responsabile dell’Antico Pastificio Buffa a Castellammare del Golfo in provincia di Trapani.
Nella nuovissima, sede poco fuori dal paese e figlia dello storico pastificio in centro – che meriterebbe una storia a parte per tutti gli aneddoti che circondano il luogo - si produce il meglio della pasta secca e fresca made in Sicilia, che andrà ad accompagnare e rendere felici le tavole di tutto il mondo.
Un’azienda figlia del passaggio di consegne da genitori a figlio, come accade spesso nella Trinacria, dove il figlio ha deciso di accettare la sfida e innovare l’ambiente, diventando anche un punto di riferimento per numerose cantine del vino, che spesso accompagnano gli assaggi dei loro prodotto con la pasta dei Buffa.
Antonino Buffa quando nasce il pastificio da lei gestito e che oggi è una vera e propria piccola industria, di quelle che però fanno ancora tutto col sapore di una volta?
«Il Pastificio Buffa nasce nel 1979, da un'idea che hanno avuto i miei genitori. Loro hanno aperto il primo punto vendita, che abbiamo ancora nel centro storico di Castellammare del Golfo.
Qui da sempre abbiamo prodotto soltanto la pasta fresca artigianale, con formati sia semplici che ripieni. Da un anno abbiamo aperto il nuovo stabilimento, dove produciamo anche la pasta secca e tanti tipi di altri formati».
Quanti tipi e formati di pasta create e insaporite e quanto c’è di siciliano in questo vostro stile?

«Noi produciamo pasta fresca e pasta secca in venti formati. Nel punto vendita storico abbiamo lasciato la produzione della pasta ripiena e tutta la pasta all'uovo: lasagne, tagliatelle e tanti altri.
Nel nuovo stabilimento produciamo la pasta fresca semplice e la pasta secca. Ci sono i formati di semola di grano duro semplici e i formati speciali, come ad esempio la busiata al velo di seppia, la busiata al peperoncino e, la busiata al pistacchio».
Tra tutti questi formati di pasta, quale è la punta di diamante che vi rende riconoscibili e che il cliente associa al vostro operato professionale?
«Sicuramente il nostro pezzo forte è la busiata. È una pasta trafilata al bronzo, essiccata a basse temperature e a una lenta essiccazione che arriva anche fino a 30 ore. La trafilatura in bronzo ci dà tantissimi vantaggi, rende il prodotto ruvido e fa così attaccare bene tutti i sughi. Noi la consigliamo in qualsiasi modo. Ma se vi posso raccomandare: provatele con gamberi e pistacchio»
Quale è la giornata di lavoro di un imprenditore-pastaio, che dovendo lavorare da mattina a sera potrebbe non avere mai del tempo libero o da dedicare agli amici e alla famiglia?
«Qui, nel nostro nuovo stabilimento, produciamo circa 600 chili di pasta al giorno. Io arrivo qui alle 8,30, apriamo l'azienda con gli operai, e organizziamo la produzione sia del fresco che del secco. Io inoltre mi occupo pure dell'amministrazione.
Poi, naturalmente, c’è da organizzare la distribuzione, sia tra i negozianti della zona, ma anche nel resto d’Italia e all'estero: in Europa e in Usa, dove abbiamo trovato un mercato fiorente e interessante».
Che obiettivi futuri ha questa azienda che crea ancora oggi con stile artigiano e produce quasi come un'industria ?
«Dopo oltre 40 anni di attività, quest'anno sono 46, abbiamo deciso di puntare sulla pasta secca, proprio perché i nostri obiettivi sono quelli di raggiungere il mercato globale.
Sicuramente il primissimo obiettivo è coprire bene l’intero territorio italiano, facendo conoscere il marchio. Siamo consapevoli che servirà altro spazio, serviranno altre macchine e già stiamo pensando anche all'ampliamento del nuovo sito di produzione».
Questi i sogni di Antonino: nato nella pasta e che ama la pasta. E che la pasta che più ama, quella siciliana, vuole farla conoscere al mondo intero.
Un imprenditore sui generis. Di quelli che è il primo ad arrivare ad alzare la saracinesca e l’ultimo ad andare via e abbassarla.
Sempre al fianco dei suoi operai, con cui continuamente si scambia consigli e battute, creando così quel senso di famiglia che le grandi produzioni, dove spesso l’operaio è un numero per il datore di lavoro, non sono ancora capaci di dare alla vita.
Certo, ad aiutarlo c’è un fattore non secondario: il paesaggio su cui nasce l’azienda, che si affaccia sulla campagna siciliana e ne permette di vedere il sorgere e il tramonto del sole. Non poco per chi passa la giornata a creare della “semplice” pasta.